L’ Alchimista, un’elite di Donne

L’ Alchimista, un’elite di Donne

Un tempo erano stimate medichesse, temute streghe, sapienti herbarie.
L’approccio dell’Alchimista alla natura è sempre stato a tutti gli effetti un approccio femminile per quello che riguarda il particolare rapporto magico e misterico con gli elementi, sensibilità intuitiva, tanta emozione ma soprattutto profonda vocazione alla cura del mondo. Le donne da sempre hanno posseduto quell’innata passione di esplorare l’aspetto curativo delle piante trasformando queste in medicamenti, balsami curativi o profumi ornamentali.
Già tra il II ed I secolo a.C. compaiono gli scritti di Maria la Profitissa inventrice del Balneum Mariae, oggi noto come “bagnomaria”.
Da ricordare la celebre regina d’Egitto Cleopatra, a lei infatti si deve la nascita del primo laboratorio cosmetico per la lavorazione di essenze, balsami ed oli profumati.
Il III- IV secolo d. C. ha visto importanti donne alchimiste come Teosebia, Panunzia e Ipazia, poi vittime del fanatismo cristiano del tempo.
Più avanti nella storia troviamo Isabella d’Aragona, Lucrezia Borgia ed Isabella Cortese con i suoi “segreti” di bellezza, fino ad arrivare alla più contemporanea alchimista, l’inglese Mary Ann Atwod.

Oggi anche noi vogliamo far parte di quella Elite di donne che hanno in mano l’arte della cosmetica intesa come scienza, affiancata ad una profonda conoscenza delle materie prime, e da quella metodica empirica ma che oggi si avvalora di un approccio moderno ed altamente tecnologico.

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